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Cosa è veramente importante

Il tempo si è ristretto

“100 anni fa c’era più tempo!”.

Ogni tanto capita di sentire frasi di questo tipo, sia in ambito personale sia in ambito professionale.
Varrebbe la pena di chiedere a chi afferma ciò quanto tempo in più avevano le persone cento anni fa.

Forse le giornate duravano più di ventiquattro ore? Sicuramente no.

E poi bisognerebbe anche verificare chi è veramente in grado di poter fare simili comparazioni.
A parte le battute, la sensazione diffusa è che il tempo a disposizione sia sempre meno.

Cosa è cambiato?

Sicuramente, è vertiginosamente aumentato il ventaglio di opportunità di cose da fare e di interessi da coltivare, rimanendo invece fisso il tempo disponibile.

Per essere obiettivi nella nostra analisi, c’è anche da dire che è considerevolmente aumentata, nella maggioranza dei casi, la velocità con cui le attività possono essere svolte grazie alla tecnologia.

In considerazione di questi due elementi, il risultato perciò dovrebbe cambiare di poco. E invece non è così.

 

Il mostro del tempo

Proprio la velocità di esecuzione dei compiti, la possibilità di abbassare drasticamente i tempi degli spostamenti, nonché le comunicazioni sempre più veloci hanno creato una specie di voragine in cui tutti noi siamo stati risucchiati.

Sembra essere finiti nella bocca vorace di un mostro spietato, il Tempo, che si nutre della nostra ansia, dei nostri affanni, delle nostre corse senza fine, del nostro passare senza posa da un impegno a un altro. E il mostro non si sazia mai. Più mangia, più ha fame.

Più facciamo, e più ci piombano sulla testa quantità doppie di impegni, di scadenze, di attività, di richieste. E così, a nostra volta, per poter mantenere il ritmo, diventiamo i persecutori di chi si trova all’interno della nostra catena del valore.

E questa spirale non ha fine, o almeno così sembra.

Perché invece la fine c’è, e la raggiungiamo quando la velocità ci fa sbalzare fuori, storditi e disorientati in un mondo che, di colpo, si è fermato completamente.

 

Il valore del tempo

Immaginiamo per un attimo che il tempo sia al nostro servizio, e possa dilatarsi in base ai nostri desideri e alle nostre esigenze.

Quanto vorremmo che durasse la nostra giornata?

36 ore? 50? Di più ancora? Diciamo che scegliamo giornate che durino il doppio: 48 ore.

Bene! Finalmente ce la possiamo prendere con calma!

Quanto pensate che durerebbe il nostro stato di completo benessere?

Forse una settimana, o un mese. Poi, lentamente, avendo tempo a disposizione, cominceremmo a prenderci nuovi impegni, ad avere ambizioni e progetti ancora più sfidanti, ad accumulare compiti da sbrigare, fino a quando ci ritroveremmo a desiderare che le nostre giornate durassero 72 ore.

Un sacco, più è grande, più troviamo oggetti – anche di poco valore – con cui riempirlo.

La questione non è dilatare la durata delle nostre giornate, ma è scoprire ciò che per noi ha veramente importanza e significato; quali sono gli obiettivi davvero importanti e cosa vogliamo davvero raggiungere.
Da sempre, tutti i grandi della Terra, le persone che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’umanità avevano a disposizione lo stesso tempo che ha ognuno di noi.

Qual è allora la differenza?

Forse è proprio la meta verso la quale procediamo, i nostri valori, la nostra missione nella vita.
E questo vale per le persone, come per le aziende.

Troppo spesso ci si concentra sulle cose da fare senza chiedersi perché le si sta facendo.

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