Gennaio 2023. Modus Maris compie 10 anni!
Il giorno del compleanno è, e dovrebbe essere, un momento di gioia, di festa e di gratitudine. Così è, e sarà, per Modus Maris che, proprio in concomitanza con la ricorrenza, nei giorni dal 20 al 23 gennaio prossimi, offrirà a tutti i suoi clienti la Fiera dei doni del mare: l’opportunità di condividere questo momento attraverso una serie di attività formative, online o in presenza, queste ultime organizzate in diverse città italiane.
Eppure, il compleanno non è sempre vissuto come momento di festa. Molte persone temono quel giorno e lo vivono con emozioni che fluttuano tra la nostalgia e il rammarico per il passato che non torna, e la paura per il futuro che, inevitabilmente, si accorcia.
Vale la pena di riflettere sul significato che possiamo dare a questa giornata che accomuna ogni essere vivente, indipendentemente da qualsiasi classificazione che possa venire in mente di fare.
Lo spartiacque
Si può dire che il compleanno rappresenta un metaforico spartiacque tra il passato e il futuro?
Ogni volta che compiamo un anno, chiudiamo un ciclo che diventa “storia” e ne apriamo un altro che rappresenta il “futuro”. Queste due entità sono ovviamente collegate senza soluzione di continuità e la distinzione tra l’una e l’altra potrebbe essere vissuta esclusivamente come rituale simbolico.
Ma potrebbe essere qualcosa di più profondo e dal significato non solo formale.
Cosa può influire fortemente sul valore e sul potere del giorno del compleanno? Persone che si appassionano allo studio della posizione delle stelle e dei pianeti potrebbero trovare argomentazioni molto interessanti in merito a tale questione.
Qui ci limitiamo a dire che, come sempre succede, chi può dare valore e significato alla propria vita – sia essa passata o futura – è la persona stessa, attraverso il suo atteggiamento, il modo di interpretare le esperienze vissute, la capacità di immaginare un futuro, l’energia che mette nei suoi pensieri e nei suoi progetti, nei suoi desideri e nelle sue decisioni.
Il potere delle parole: da compleanno a birthday
Anche le parole possono aiutarci a vivere questo giorno in maniera più o meno positiva.
Il termine compleanno significa letteralmente “compiere un anno”, cioè “terminare un anno”. In questa parola è insito il significato del contare ciò che è finito. È naturale che l’idea del compleanno porti con sé la riflessione sul passato, su cosa abbiamo fatto, sui risultati raggiunti o sugli obiettivi mancati. E tante volte capita di vedere il compleanno come il momento dei bilanci, dei ricordi, della nostalgia, del rammarico.
Ecco, quindi, che spesso il compleanno si tinge di una sfumatura malinconica, resa ancora più opaca dalla consapevolezza che ogni anno il bilancio diventa sempre più corposo e le strategie sempre più a medio, e poi a breve termine.
Diverso carattere ha la parola birthday. Il suo significato è ben diverso, significa “giorno della nascita”. È il festeggiamento della vita, e poco importa se è una festa che abbiamo già vissuto dieci, o cinquanta o novanta volte.
Il birthday è un inno alla vita, senza giudizio per chi siamo stati, ma soprattutto con l’intenzione di ricordarci che, poco o tanto tempo fa, siamo stati parte di un miracolo. Questo pensiero, da solo, dovrebbe essere in grado di mettere in moto energie ed entusiasmo almeno pari a quelli che furono necessari per farci venire al mondo.
Quando invecchiare non fa paura
L’idea di invecchiare, tendenzialmente, non crea grande entusiasmo. È vero, acquistiamo saggezza ed esperienza (almeno si spera); tuttavia, ci accorgiamo che il corpo lentamente cambia, diventa un po’ meno forte, e anche un po’ meno bello. Abbiamo qualche piccolo acciacco che prima non c’era, e talvolta ci sembra che il pensiero sia un po’ meno veloce e brillante. Sarà poi così? Mah…
Certo è che l’invecchiamento è un percorso che conduce verso una meta che tutti conosciamo bene. Eppure, c’è chi non ha paura di questa naturale e inesorabile regola legata indissolubilmente alla nostra esistenza.
Esistono ricette per vivere con gioia e serenità il trascorrere del tempo? Forse, una soluzione adatta a ognuno non esiste; di sicuro un aiuto sta nel vivere pienamente ogni giorno, nel creare valore che possa essere tramandato, che ci dia il ruolo di protagonisti – non per fama, per potere o per status – bensì per aver contribuito a rendere questa Terra migliore di come l’abbiamo trovata.
La soluzione è fare figli? Forse. È di sicuro un modo per tramandare fisicamente il nostro DNA, ma non è garanzia di avere arricchito con del valore concreto il nostro pianeta e le persone che lo abitano.
Dobbiamo quindi diventare degli eroi? No, quella è roba per pochi. Ma se le persone, pensando a noi, si ritrovano a sorridere, è già una grande e potente eredità quella che lasciamo.
Persone e aziende
La vita delle persone è una e non trasferibile. Ha un inizio e una fine e dobbiamo usarla al meglio. Le aziende possono sopravvivere alle persone, ce lo insegnano le tante imprese che da decine di anni (e alcune da più secoli) vivono e prosperano, rimanendo sempre giovani e proiettate verso il futuro.
Gestire un’azienda vuol dire assumersi la responsabilità di dare vita a qualcosa che può andare oltre la vita delle persone, che può vivere nel tempo con la stessa curiosità e intraprendenza di un fanciullo, pur riuscendo a sfruttare l’esperienza, come potrebbe fare solo un vecchio saggio.
Questa è la magia di un’azienda sana, viva, con traguardi da raggiungere e sogni da lanciare in cielo. Modus Maris compirà presto i suoi primi 10 anni e desidera che ce ne siano ancora molti da condividere con i suoi clienti e col suo equipaggio, nei tempi che verranno.
Happy Birthday Modus Maris!